Di un Ferragosto metropolitano
La siepe di oleandri
che nasconde il muro di periferia
mi ricorda il tuo giardino.
Oggi non esiste più.
Ma allora, nella controra,
passeggiando in via Monterosa lo notai
curato, dietro gli oleandri
che lo celavano
a ogni sguardo distratto.
Le persiane abbassate
e le finestre aperte
erano un segno di presenza
insolito nella caligine che ovattava
il feroce deserto estivo di Milano.
Pensai di fermarmi e bussare,
di certo ci accomunava quella
ossessiva ricerca di solitudine
finalmente raggiunta nella città ostile;
ma ho proseguito e il pomeriggio
è trascorso al parco di via Pagano
a leggere Calvino
aspettando un segno di vita
che non arrivò.
Ora fai parte anche tu della folla
di morti/scomparsi della mia vita
e non ti ho mai conosciuto
perciò ripenso a te con un sorriso.
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