sabato, aprile 08, 2006

Bonifacio (Corsica) 25/6/2005

In onda

Vado in onda
Silenziosamente
La mia mente sogna
E sono fermo ai bordi della strada
E stranamente io
Non ho vergogna
Sto aspettando e sto chiamando
Che qualcuno mi risponda

Sono a casa
La mia porta è aperta
E la mia luce è accesa
Come un ladro nella notte puoi venire
Io non ho difesa
Mentre dormo mentre sogno puoi colpire
Di sorpresa

Soffia il vento
Sulla punta del molo con un piede batto il tempo
Spreco il tempo
Sta piovendo
La tempesta sul mio viso sta passando
Si sta sciogliendo

E sono in onda
Chiudo gli occhi e ti vedo forte e chiaro
E sono in onda
Il mio nemico è in piedi ed io lo vedo ride
Fermo sulla sponda
Ed io lo guardo e gli sorrido
Mentre la mia nave affonda
................................................
Soffia il vento
Sulla punta del molo con un piede segno il tempo
Passo il tempo

(F. De Gregori - Calypsos 2006)

venerdì, aprile 07, 2006

Cave Canem - Mosaico dalla Casa del Poeta Tragico - Pompei (Museo Archeologico Nazionale di Napoli)


La pioggia batte sui vetri
e il vento urla.
Chi si affida al silenzio,
questa sera è orfano di pace.

Febbraio 2006

Galleria Vittorio Emanuele (Milano) - dicembre 2005

Galleria Vittorio Emanuele (Milano) -  dicembre 2005
Milano.
Fra le tue pietre e le tue nebbie faccio
villeggiatura. Mi riposo in Piazza
del Duomo. Invece
di stelle
ogni sera si accendono parole.

Nulla riposa della vita come
la vita.
(Umberto Saba)

Le cose


Le cose

Le monete, il bastone, il portachiavi,
la pronta serratura, i tardi appunti
che non potranno leggere i miei scarsi
giorni, le carte da giunco e gli scacchi,
un libro e tra le pagine appassita
la viola, monumento d'una sera
di certo inobliabile e obliata,
il rosso specchio a occidente in cui arde
illusoria un'aurora. Quante cose,
atlanti, lime, soglie, coppe, chiodi,
ci servono come taciti schiavi,
senza sguardo, stranamente segrete!
Dureranno piú in là del nostro oblio;
non sapran mai che ce ne siamo andati.

(Jorge Luis Borges - Elogio dell' ombra)

Capo Palinuro (Salerno) - luglio 2005


Casa sul mare

ll viaggio finisce qui:
nelle cure meschine che dividono
l’anima che non sa più dare un grido.
Ora i minuti sono eguali e fissi
come i giri di ruota della pompa.
Un giro: un salir d’acqua che rimbomba.
Un altro, altr’acqua, a tratti un cigolio.

Il viaggio finisce a questa spiaggia
che tentano gli assidui e lenti flussi.
Nulla disvela se non pigri fumi
la marina che tramano di conche
I soffi leni: ed è raro che appaia
nella bonaccia muta
tra l’isole dell’aria migrabonde
la Corsica dorsuta o la Capraia.

Tu chiedi se così tutto vanisce
in questa poca nebbia di memorie;
se nell’ora che torpe o nel sospiro
del frangente si compie ogni destino.
Vorrei dirti che no, che ti s’appressa
l’ora che passerai di là dal tempo;
forse solo chi vuole s’infinita,
e questo tu potrai, chissà, non io.
Penso che per i più non sia salvezza,
ma taluno sovverta ogni disegno,
passi il varco, qual volle si ritrovi.
Vorrei prima di cedere segnarti
codesta via di fuga
labile come nei sommossi campi
del mare spuma o ruga.
Ti dono anche l’avara mia speranza.
A’ nuovi giorni, stanco, non so crescerla:
l’offro in pegno al tuo fato, che ti scampi.
Il cammino finisce a queste prode
che rode la marea col moto alterno.
Il tuo cuore vicino che non m’ode
salpa già forse per l’eterno.

(Eugenio Montale, Ossi di seppia; Meriggi e ombre)

giovedì, aprile 06, 2006

Tramontana sul golfo di Napoli - 14/11/2004


Congedo

Tra il mio amore e me devono alzarsi
trecento notti come trecento pareti
e il mare sarà una magia tra di noi.

Non ci saranno che ricordi.
O sere meritate dal dolore,
notti speranzose di guardarti,
campi del mio cammino, firmamento
che sto vedendo e perdendo...
Definitiva come un marmo
rattristerà la tua assenza altre sere.

(Jorge Luis Borges - Fervore di Buenos Aires)

Sant' Ambrogio e Sant' Eustorgio (Milano) - Dicembre 2005


Trentova (Salerno) 28/11/2004


Gloria delle vite inutili
In equilibrio sotto un taglio di cielo
Di cristallo trasparente
Colorato azzurro, cobalto, e nero.
Il vento le accarezza indifferente
freddo e lieve come la morte
(Trentova - Giugno 2005)

mercoledì, aprile 05, 2006

Trinità dei monti e piazza di Spagna (Roma) - gennaio 2006


Cardiologia

Che si gioca per vincere e non si gioca per partecipare
chi è ferito e non cade, ma continua ad andare
a sbattersi nel buio e a farsi vedere
a sanguinare di nascosto e a pagare da bere
a goccia a goccia, ma tu guarda, il mio cuore mangiato
l'amore ha sempre fame, non l'avevi notato
e dice sempre con disinvoltura
senza paura dice: mai, senza paura mai.

Chi si veste di bianco per scandalizzare
e compra rose a dozzine
e fa curvare i pianeti e fa piegare le schiene
che si gioca per vincere e chi vince è perduto
con una chiave ed un numero in mano
tutta la notte aspettare un saluto
e a pensare: ti amo

chi raccoglie conchiglie dopo la mareggiata
e il cielo è ancora scuro, ma la notte è passata
e macina la sabbia dentro i mulini a vento
e che non ha mai fretta e che non ha mai tempo
e poi l'amore indecente, che si lascia guardare
l' amore prepotente che si deve fare
e gli amori ormai passati e ancora vivi nella mente
che dell'amore non si butta niente

(F. De Gregori - Calipsos 2006 - Video su YouTube)

Caprera (Sassari) 23 giugno 2005


Su una lettera non scritta

Per un formicolìo d'albe, per pochi
fili su cui s'impigli
il fiocco della vita e s'incollani
in ore e in anni, oggi i delfini a coppie
capriolano coi figli? Oh ch'io non oda
nulla di te, ch'io fugga dal bagliore
dei tuoi cigli. Ben altro è sulla terra.
Sparir non so né riaffacciarmi; tarda
la fucina vermiglia
della notte, la sera si fa lunga,
la preghiera è supplizio e non ancora
tra le rocce che sorgono t'è giunta
la bottiglia dal mare. L'onda, vuota,
si rompe sulla punta, a Finisterre.
(Eugenio Montale, La bufera; Finisterre)


Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena
o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.

If I can stop one Heart from breaking
I shall not live in vain
If I can ease one Life the Aching
Or cool one Pain
Or help one fainting Robin
Unto his Nest again
I shall not live in vain.
(Emily Dickinson)