venerdì, aprile 28, 2006

Roma - gennaio 2006

Roma - gennaio 2006
Non avrai altro Dio all'infuori di me spesso mi ha fatto pensare;
genti diverse venute dall'est dicevan che in fondo era uguale:
credevano ad un altro diverso da te, non mi hanno fatto del male,
credevano ad un altro diverso da te, non mi hanno fatto del male.
Non nominare il nome di Dio, non nominarlo invano.
Con un coltello piantato nel fianco gridai la mia pena ed il suo nome:
ma forse era stanco, forse troppo occupato, non ascolto il mio dolore;
ma forse era stanco, forse troppo lontano, davvero lo nominai invano.
Onora il padre ed onora la madre, e onora anche il loro bastone:
bacia la mano che ruppe il tuo naso perche' le chiedevi un boccone.
Quando a mio padre si fermo' il cuore, non ho provato dolore,
quando a mio padre si fermo' il cuore, non ho provato dolore.
Ricorda di santificare le feste, facile per noi ladroni,
entrare nei templi che rigurgitan salmi di schiavi e dei loro padroni,
senza finire legati agli altari sgozzati come animali,
senza finire legati agli altari sgozzati come animali.
Il quinto dice "non devi rubare", e forse io l'ho rispettato
vuotando in silenzio le tasche gia' gonfie di quelli che avevan rubato:
ma io senza legge rubai in nome mio, quegli altri nel nome di Dio,
ma io senza legge rubai in nome mio, quegli altri nel nome di Dio.
Non commettere atti che non siano puri, cioe' non disperdere il seme...
Feconda una donna ogni volta che l'ami cosi' sarai uomo di fede.
Poi la voglia svanisce ed il figlio rimane e tanti ne uccide la fame.
Io forse ho confuso il piacere e l'amore ma non ho creato dolore.
Il settimo dice "non ammazzare se del cielo vuoi essere degno",
guardatela oggi questa legge di Dio tre volte inchiodata nel legno.
Guardate la fine di quel Nazareno, un ladro non muore di meno!
Guardate la fine di quel Nazareno, un ladro non muore di meno!
Non dire falsa testimonianza ed aiutali ad uccidere un uomo...
Lo sanno a memoria il diritto Divino, ma scordano sempre il perdono.
Ho spergiurato su Dio e sul mio onore e no non ne provo dolore,
ho spergiurato su Dio e sul mio nome e no non ne provo dolore.
Non desiderare la roba degli altri, non desiderarne la sposa...
Ditelo a quelli, chiedetelo ai pochi che hanno una donna e qualcosa...
Nei letti degli altri gia' caldi d'amore non ho provato dolore.
L'invidia di ieri non e' gia' finita, sta' sera v'invidio la vita.
Ma adesso che viene la sera ed il buio, mi toglie il dolore dagli occhi.
E scivola il sole al di la' delle dune a violentare altre notti:
io nel vedere quest'uomo che muore, madre io provo dolore;
nella pieta' che non cede al rancore, madre ho imparato l'amore.
(F. de Andre' - Il testamento di Tito)

mercoledì, aprile 26, 2006

Canale di Procida - Agosto 2005


Il mare specchio della mia anima
come e’ specchio di questo cielo
in questa sera dolce e infinita.
Ti cerco fra questi uomini senza volto

intorno a me. Il porto si avvicina.
(Agosto 2005)

Pompei - Palestra Grande (Napoli) 1/5/2005

Pompei - Palestra Grande (Napoli) 1/5/2005
Ricordi sbocciavano le viole
con le nostre parole:
"non ci lasceremo mai,
mai e poi mai"
Vorrei dirti, ora, le stesse cose
ma come fan presto, amore,
ad appassire le rose
così per noi.
L'amore che strappa i capelli
é perduto ormai.
Non resta che qualche svogliata carezza
e un po' di tenerezza.
E quando ti troverai in mano
quei fiori appassiti
al sole di un aprile
ormai lontano li rimpiangerai.
Ma sarà la prima
che incontri per strada,
che tu coprirai d'oro
per un bacio mai dato,
per un amore nuovo
E sarà la prima che incontri per strada,
che tu coprirai d'oro
per un bacio mai dato,
per un amore nuovo.
(F. de Andre'- La canzone dell'amore perduto)

Il Giudizio Universale (Michelangelo Buonarroti) - Cappella Sistina (Roma) gennaio 2006

Il Giudizio Universale (Michelangelo Buonarroti) - Cappella Sistina  (Roma) gennaio 2006
"Noi siamo i pedoni della misteriosa partita a scacchi
giocata da Dio. Egli ci sposta, ci ferma, ci respinge,
poi ci getta uno a uno nella scatola del Nulla."
Omar Khayyam
poeta persiano del XII° secolo


Gli scacchi

E il re cortese, il sinistro alfiere
la regina irriducibile, la rigida torre, l'accorto pedone
sopra questo spazio bianco e nero
si cercano e si scelgono
in una muta accanita battaglia.

Non sanno che la mano precisa di un giocatore
governa quel destino
non sanno che una legge ineluttabile
decide il loro prigioniero capriccio.
Ma anche il giocatore (Omar Khayyam lo ricorda)
e' prigioniero di un'altra scacchiera
di notti nere e di accecanti giorni.

Dio muove il giocatore
che muove il pezzo.
Ma quale dio, dietro Dio,
questa trama ordisce
di polvere e di tempo, di sogno e di agonia?
(Jorge Luis Borges)

martedì, aprile 25, 2006

Teatro alla Scala (Milano) 7/12/2005

Teatro alla Scala (Milano) 7/12/2005
Un amore perduto quanta gioia
di nuove sensazioni in me sorprende.
Ma l'amore è perduto.
E la pena riprende
(Sandro Penna)