giovedì, ottobre 26, 2006

Statua equestre di Marco Aurelio - Roma - Musei Capitolini




Dimenticàti con fredda falsità i compagni fedeli,
non hai pietà, Alfeno, nemmeno dell'amico più caro?
Col tuo cinismo non esiti a tradirmi, a ingannarmi.
Eppure agli dei ripugna la viltà di chi tradisce:
ma a te che importa se mi lasci con la mia tristezza?
Che fare, che fare, ditemi, a chi si può credere?
Certo tu, tu traditore volevi che mi affidassi a te,
spingendomi ad amarti come se non avessi nulla da temere.
Ora mi eviti e lasci che il vento e le nebbie disperdano
nell'aria, come fossero niente, le parole, ciò che facevi.
Ma se tu dimentichi, ricordano gli dei, ricorda la Fede,
che ti farà pentire di quello che mi hai fatto.


Alphene immemor atque unanimis false sodalibus,
iam te nil miseret, dure, tui dulcis amiculi?
iam me prodere, iam non dubitas fallere, perfide?
nec facta impia fallacum hominum caelicolis placent.
quae tu neglegis ac me miserum deseris in malis.
eheu quid faciant, dic, homines cuive habeant fidem?
certe tute iubebas animam tradere, inique, me
inducens in amorem, quasi tuta omnia mi forent.
idem nunc retrahis te ac tua dicta omnia factaque
ventos irrita ferre ac nebulas aereas sinis.
si tu oblitus es, at di meminerunt, meminit Fides,
quae te ut paeniteat postmodo facti faciet tui.
(G. V. Catullo Carme XXX)

domenica, ottobre 22, 2006

Ambasciata di Spagna - Roma - gennaio 2006


GAZZELLA DELL'AMORE INATTESO


Nessuno sapeva l'oscuro
Profumo della magnolia del tuo ventre.
Nessuno sapeva che martirizzavi
un colibrì d'amore fra i denti.
Mille cavalli persiani dormivan
sulla piazza della tua fronte con luna,
mentr'io per quattro notti stringevo
la tua vita, nemica della neve.
Tra gesso e gelsomino il tuo sguardo
era un pallido ramo di sementi.
Cercai, per darti nel mio cuore
le lettere d'avorio che dicono sempre,
sempre, sempre, giardino d'agonia,
il tuo corpo fuggitivo per sempre,
nella mia bocca il sangue delle vene,
la tua bocca senza luce per la mia morte.
(Federico Garcia Lorca)

Chiesa di S. Paolo a Ripa d'Arno (Duomo Vecchio) - Pisa - Autunno 2004

Chiesa di S. Paolo a Ripa d'Arno (Duomo Vecchio) - Pisa - Autunno 2004


Autunno

Il vento ti ha lasciata un'eco chiara,
nei sensi, delle cose ch'ài vedute
- confuse - il giorno. All'apparir del sonno
difenderti non'sai: un crisantemo,
un lago tremulo e una esigua fila
d'alberi gialloverdi sotto il sole.
(Sandro Penna)