venerdì, maggio 23, 2008

I Giardini di Marzo

Il carretto passava e quell'uomo gridava "gelati!"
al ventuno del mese i nostri soldi erano già finiti
io pensavo a mia madre e rivedevo i suoi vestiti
il più bello era nero coi fiori non ancora appassiti
All'uscita di scuola i ragazzi vendevano i libri
io restavo a guardarli cercando il coraggio per imitarli
poi sconfitto tornavo a giocar con la mente e i suoi tarli
e la sera al telefono tu mi chiedevi
perchè non parli

Che anno è
che giorno è
questo è il tempo
di vivere con te
le mie mani come vedi
non tremano più
e ho nell'anima
in fondo all'anima
cieli immensi
e immenso amore
e poi ancora ancora amore
amor per te
fiumi azzurri e colline e praterie
dove scorrono dolcissime
le mie malinconie
l'universo trova spazio dentro me
ma il coraggio di vivere
quello ancora non c'è...
I giardini di Marzo si vestono di nuovi colori
e le giovani donne in quel mese vivono nuovi amori
camminavi al mio fianco e ad un tratto dicesti
tu muori...
se mi aiuti son certa che io ne verrò fuori
ma non una parola chiarì i miei pensieri
continuai a camminare lasciandoti attrice di ieri

Che anno è
che giorno è
questo è il tempo
di vivere con te
le mie mani come vedi
non tremano più
e ho nell'anima
in fondo all'anima
cieli immensi e immenso amore
e poi ancora ancora amore
amor per te
fiumi azzurri e colline e praterie
dove corrono dolcissime
le mie malinconie
l'universo trova spazio dentro me
ma il coraggio di vivere
quello ancora non c'è...
quello ancora non c'è...
(Mogol - Battisti)

mercoledì, maggio 21, 2008

Notte a Palazzo


I cubetti neri di porfido sono lucidi
per la pioggia
riflettono la luce gialla dei lampioni
tremolante,
un cartello appeso al muro dice
"non lasciate gattini ci sono i cani
che li sbranano".
Dagli archi degli androni
illuminati fiocamente vedo il mare
all' imbrunire e le luci del porto.
Il genio dei luoghi non è mansueto,
si sente dall' atmosfera che è tetra
nonostante gli stucchi dorati.
Di qui sono passati re regine e ambasciatori
domestici ministri e servitori
ma la Storia non è stata gentile
e i fantasmi reclamano....
allungo il passo, arrivo al cancello
che dà sulla piazza
svanisce il brivido gelato lungo la schiena
in questa notte di Gennaio.

lunedì, maggio 19, 2008

Transiti

Il cagnuccio nero pelle e ossa
che cercavo, per portargli gli avanzi
nelle domeniche d’autunno in gita
di un giorno….
Il silenzio e il rumore del mare
e un mattone rotto da incollare
sul balconcino….
è tutto quello che resta
e non facile spiegarne il perché
ora che sono in un' altra vita
..................................
ed è un tormento guardare indietro
e non riconoscere nessuno
nemmeno se stessi.

domenica, maggio 18, 2008

Pensatore liberale, aristocratico e borghese ....

Alexis de Tocqueville
"Nella vita di ogni popolo democratico c'è un passaggio assai pericoloso, quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più rapidamente dell'abitudine alla libertà. Arriva un momento in cui gli uomini non riescono più a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperità di tutti. Una nazione che chieda al suo governo il solo mantenimento dell'ordine è già schiava in fondo al cuore e da un momento all'alto può presentarsi l'uomo destinato ad asservirla. Non è raro vedere pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o distratta e che agiscono in mezzo all'universale immobilità cambiando le leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi. Non si può fare a meno di rimanere stupefatti di vedere in quali mani indegne possa cadere anche un grande popolo".
(Alexis de Tocqueville - La Democrazia in America)