Assemblea della CEI: Le priorita'
"Avvertiamo con particolare gioia i segnali di un clima nuovo, più fiducioso e più costruttivo. Esso è legato al profilarsi di rapporti più sereni tra le forze politiche e le istituzioni, in virtù di una percezione più viva delle responsabilità comuni per il futuro della Nazione"
"La tutela della vita in tutte le sue forme e la promozione della famiglia deve esserci in ogni momento e condizione, dal concepimento e dalla fase embrionale alle situazioni di malattia e di sofferenza e fino alla morte naturale ..... Deve affermarsi una cultura favorevole, e non ostile, alla famiglia e alla vita. La fede non rimanga chiusa nel privato in quanto essa può offrire un importante contributo alla soluzione di grandi problemi".
''In uno Stato democratico non sembra giustificarsi l'esclusione di un adeguato sostegno all'impegno delle istituzioni ecclesiastiche nel campo scolastico..... E' legittimo domandarsi se non gioverebbe alla qualita' dell'insegnamento lo stimolante confronto tra centri formativi diversi suscitati, nel rispetto dei programmi ministeriali validi per tutti, da forze popolari multiple, preoccupate di interpretare le scelte educative delle singole famiglie. Tutto lascia pensare che un simile confronto non mancherebbe di produrre effetti benefici".
(Benedetto XVI. Assemblea della Conferenza Episcopale Italiana -28/5/2008)
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".............Nasce in Galilea una religione tutta fondata sulla povertà, sull'uguaglianza, sull'odio contro la ricchezza ed i ricchi: una religione dove si dice che è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nei regno dei cieli; dove si dice che il ricco Epulone è condannato semplicemente per essere stato ricco; dove Anania e Saffira sono puniti con la morte istantanea per aver tenuto per sé di che vivere; dove viene ordinato ai discepoli di non fare mai provviste per il giorno dopo; dove Gesù Cristo, figlio di Dio, Dio lui stesso, pronuncia quelle terribili profezie contro l'ambizione e l'avarizia: 'Non sono venuto per essere servito, ma per servire. Non ci sarà mai tra voi né primo né ultimo. Colui che vorrà diventare grande fra voi sia umiliato. Colui che vorrà essere primo sia l'ultimo.'
La vita dei primi discepoli è conforme a questi precetti: san Paolo lavora con le sue mani e san Pietro si guadagna da vivere. Che rapporto c'è tra quell'istituzione e il dominio di Roma, della Sabina, dell'Umbria, dell'Emilia, di Ferrara, di Ravenna, della Pentapoli, del Bolognese, di Comacchio, di Benevento, di Avignone? Non pare che il Vangelo abbia dato queste terre al papa, a meno che il Vangelo non assomigli alla regola dei Teatini nella quale fu detto che sarebbero stati vestiti di bianco e, a margine, si scrisse: vale a dire in nero.
Questa grandezza dei papi e le loro pretese, mille volte più grandi, non sono più consone alla politica ed alla ragione che alla parola di Dio poiché esse hanno sconvolto l'Europa e fatto scorrere fiumi di sangue per settecento anni.
La politica e la ragione esigono, in tutto l'universo, che ciascuno goda del proprio bene e che ogni Stato sia indipendente........."
(Voltaire, I diritti umani e le usurpazioni papali. 1768)